I recenti fatti di cronaca hanno generato un’ondata di allarmismo e di interrogativi: a quali rischi si va incontro, se ci si ritrova a mangiare inconsapevolmente delle uova contaminate? Esiste un metodo sicuro per riconoscere la loro freschezza al momento dell’acquisto.
Proviamo a rispondere a questi quesiti, procedendo per ordine e partendo dall’analisi dei fatti.
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Lo scandalo alimentare delle uova contaminate
In questo rovente Agosto 2017 è scoppiato inaspettato e improvviso, provocando notevoli preoccupazioni tra i consumatori, lo scandalo delle uova contaminate al Fipronil.
Attualmente, stando alle notizie divulgate dalla commissione europea, sono 15 i Paesi coinvolti, inclusa l’Italia.
Questo nonostante le tempestive smentite del Ministero della Salute, che asserisce che nel nostro Paese non siano state distribuite uova contaminate con il fipronil.
A chi credere? Lo scopriremo nei prossimi giorni, dal momento che le vicende sono in continua evoluzione; al momento ciò che più ci preme è analizzare le potenziali insidie per la salute dei consumatori.
Che cos’è il fipronil
Nome commerciale della molecola fluocianobenpirazolo, è un insetticida adoperato prevalentemente come antiparassitario ed antipulci.
Il suo utilizzo è lecito ed ammesso sugli animali da compagnia (cani, gatti, etc.) mentre vige il divieto assoluto di adoperarlo sugli animali destinati al consumo alimentare, quindi anche sulle galline.
Questo perché, se ingerito dagli esseri umani, può provocare gravi interferenze con organi vitali quali reni, fegato e tiroide.
Stando a quanto affermato dagli esperti in materia, i rischi connessi all’assunzione di uova contaminate al fipronil sono correlati direttamente alle quantità.
Il consumo casuale e sporadico di un singolo uovo non fa percepire l’effetto dell’insetticida all’organismo umano, ciò avviene quando se ne consumano parecchie.
Del resto, è quasi superfluo ricordare che un consumo eccessivo di uova può essere deleterio per fegato e colesterolo, anche qualora queste siano sane al 100%.
Quali sintomi in caso di ingestione?
Certo, nel dubbio, meglio comunque evitarne l’assunzione singola e sporadica, e soprattutto meglio non esporre i propri bambini a rischi legati ad uova contaminate.
I primi sintomi legati all’assunzione di uova al fipronil sono: tremori, irritabilità e ipereccitabilità; nei casi poi di consumo più abbondante possono subentrare anche episodi di letargia e convulsioni.
Tutte manifestazioni che, sebbene lentamente, tendono a passare da sole. Tuttavia, per evitare che la molecola venga assorbita dall’intestino, previo consulto medico, potrebbe essere opportuno ricorrere ad una lavanda gastrica oppure al supporto di un purgante salino.
Come riconoscere le uova fresche
Tuttavia, il rimedio naturale più efficace resta quello di assumere soltanto uova sane e fresche, ed in quantità moderate.
Come si fa per riconoscerle? Alcune caratteristiche sono fondamentali.
Anzitutto il guscio, che deve risultare pulito ed intatto; secondariamente l’altezza, anche se si tratta di uova cosiddette extra se supera i 4mm di certo appare sospetta.
Aprendo le uova poi, l’albume deve risultare chiaro, limpido e gelatinoso, senza la presenza di corpi estranei; il tuorlo invece non deve presentare contorni e deve restare posizionato sempre al centro, anche quando si ruota l’uovo.
Fondamentale infine è che l’uovo presenti il codice impresso sul guscio, che consente di identificare informazioni basilari quali Paese e allevamento di provenienza, nonché la data di scadenza.