I requisiti, la documentazione e gli obblighi di legge a cui sottostare per aprire e gestire un pub sono assimilabili a quelli per aprire un bar, si tratta infatti in entrambi i casi di somministrare cibi e bevande anche alcoliche. Le differenze si riducono meramente a quelli che sono gli orari di apertura e chiusura dell’esercizio e al fatto che un pub solitamente presenta un’ampia gamma di birre alla spina e in bottiglia e offre cibi di origine più “anglosassone”.
Per aprire un pub ex novo il primo adempimento è quello di individuare i locali dove svolgere l’attività. Occorre tenere presente molti fattori per trovare il luogo e la posizione ideali, evitando la vicinanza di un’attività similare, scegliendo accuratamente la zona, valutando la presenza o meno di un parcheggio e infine ponendo particolare attenzione alla metratura e alla disposizione degli interni.
Bisogna ricordare che l’ASL territoriale impone alcune norme precise circa i requisiti del locale e si deve perciò mettere in conto che potrebbero rendersi necessari alcuni lavori per adattare gli ambienti.
Dopo la scelta del luogo dove aprire l’attività giunge il momento delle pratiche burocratiche:
– la registrazione al REC
– la licenza
– le autorizzazioni sanitarie
Per iscriversi al Registro degli Esercenti il Commercio occorre essere in possesso di un diploma di laurea oppure aver lavorato almeno due anni in un esercizio o ancora aver frequentato l’istituto alberghiero.
Se non si è in possesso di nessuno di questi requisiti, bisogna frequentare un apposito corso che può essere tenuto da Confesercenti, Confcommercio, ma quasi sempre da istituti privati.
Per accedere al corso bisogna essere in possesso della licenza di scuola media e non essere mai falliti.
Il corso prevede lezioni di merceologia, conservazione degli alimenti, igiene, ma anche normative e adempimenti fiscali e ha una durata media di 150/200 ore complessive; il costo si aggira al di sotto dei 1.000 euro.
Una volta terminate le lezioni bisogna sostenere un esame presso la Camera di Commercio pagando una tassa di iscrizione che si aggira sui 100 euro.
Rivolgendosi alla CCIAA competente per territorio si possono avere tutte le delucidazioni.
La licenza vera e propria per l’apertura va poi richiesta al comune sul cui territorio verrà a trovarsi il locale; l’autorizzazione verrà poi rilasciata previa la presentazione della documentazione richiesta dall’ente; occorre ricordare che la normativa può variare da comune a comune.
Rimangono infine le autorizzazioni sanitarie riguardanti gli ambienti che devono rispettare precise norme igieniche e di sicurezza e vanno richieste all’ASL. Le condizioni per ottenerle variano da regione a regione.
Una volta ottemperati tutti questi obblighi si può finalmente aprire il pub ricordando che anche il comune in cui si trova ilo locale deve ricevere la comunicazione di inizio dell’attività.