La numismatica è quella scienza che studia le monete e la loro storia, ed è proprio grazie a conoscenze specifiche della materia che si può di volta in volta assegnare un determinato valore ad una moneta.
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Come si stima il valore di una moneta
Il valore numismatico di una moneta, dunque, è variabile: e dipende da diversi elementi.
Primo tra tutti, il tipo stesso di moneta a prescindere dall’anno in cui è stata coniata. Spesso si commette l’errore ingenuo di pensare che una moneta più antica sia, più valore abbia. Niente affatto: per valutare correttamente una moneta occorre conoscere l’anno, il tipo di moneta, lo stato di conservazione e la zecca.
Tra i parametri fondamentali c’è proprio lo stato di conservazione: più le sue condizioni sono buone, ossia non presenta graffi, lesioni, colpi, parti mancanti, più la moneta ha valore. Ma questa è un’analisi che può fare solo un esperto, che la analizzi di persona e accuratamente, poichè spesso ad occhio nudo le imperfezioni non si riescono a cogliere e soprattutto chi non conosce bene la materia può pensare ad alcuni elementi come irrilevanti -che invece si rivelano determinanti- e viceversa.
Un altro parametro importante per la valutazione di una moneta è il suo appeal sul mercato. La rarità e la preziosità di una moneta, infatti, non necessariamente ne sanciscono un buon valore di mercato: in sostanza quanto più è collezionato un pezzo tanto più ha valore di mercato. E’ per questo che magari ci si trova ad acquistare a cifre irrisorie monete antichissime, nè deve stupire il fatto che anche pezzi di conio molto recente abbiano valore altissimo e prezzi altrettanto alti.
Chiaramente in quei casi, nel caso cioè quando il valore numismatico della moneta è basso, resta il suo valore intrinseco nel caso sia realizzato con un metallo prezioso tipo oro o argento.
Molto importante per determinare il valore numismatico di una moneta è la sua originalità. Andando in giro per negozi di antiquariato e bancarelle molto spesso ci si imbatte nel classico ‘tarocco’ ossia in monete false. E sono false anche quelle molto vecchie, antiche addirittura. Quello del falsario è un mestiere antico e nei secoli si è praticato non solo per truffa, ma anche per farsi beffe dei poveri creduloni.
Trattandosi di una scienza la numismatica va praticata da esperti, o quanto meno approfondita nelle sue conoscenze. Troppo spesso ci si affida alla voce del popolo che magari sentenzia che una moneta vale o non vale. Di seguito una breve guida per riconoscere le monete che effettivamente hanno un valore, o quelle che non ne hanno affatto.
Hanno valore, ad esempio, le monete della Repubblica Italiana coniate tra il 1946 e 1947 e ancora le 5 lire 1956, le 2 lire del 1958, le 50 lire del 1958, le 100 lire del1993 con la testa piccola, le 500 e 1000 lire d’argento.
Non hanno gran valore, invece, le 1000 lire con i confini sbagliati, le 500 lire d’argento con la caravelle con le bandiere controvento, le 500 lire d’argento con le caravelle, la quadriga oppure Dante, e infine le 200 lire del 1977.