Per quanto il cloud e gli strumenti di condivisione stiano rendendo sempre meno frequente l’esigenza di stampare i documenti, questi ultimi continuano ad essere richiesti con una certa frequenza in forma stampata: accade, sovente, nei confronti della pubblica amministrazione.
Vediamo allora quale il font che fa risparmiare inchiostro. E quali comunque quelli più convenienti.
Anche perché, in questo ultimo periodo sono stati milioni gli Italiani che si sono trovati costretti a dover stampare i moduli per l’autocertificazione in tema di Coronavirus.
E in molte case, in periodo di lockdown, c’è stata la legittima esigenza di tenere occupati i bambini, probabilmente i più eroici in questa pandemia. Spesso si è ricorso a stampare disegni da colorare, che li impegnassero positivamente, sottraendoli al fascino ossessivo di smartphone e tablet.
Difficilmente, però, con un cartuccia si possono stampare pile di disegni, ancor meno se per qualcuno di questi dovete usare il colore.
Insomma le cartucce, soprattutto quelle di alcuni modelli, costano e non poco e anche per questo si spiega il successo crescente di franchising di negozi specializzati nella rigenerazione dei toner esauriti.
Dovendo stampare, tuttavia, vi è il modo di risparmiare sulle spese dell’inchiostro anche scegliendo il carattere giusto. Quale? Seguitemi in questa guida e lo scopriremo assieme.
(ti interessa stampare foto su tela. Leggi la nostra guida).
Come scegliere il font per risparmiare inchiostro
I font non presentano tutti lo stesso spessore. E questo elemento risulta fondamentale in termini di quantità d’inchiostro utilizzato durante la stampa.
Questo significa, quindi, che optando per un carattere rispetto ad un altro, possiamo anche risparmiare sensibilmente sullo spreco dell’inchiostro.
Sotto questo versante sono stati condotti molti studi da parte di Università, quali quella del Wisconsin Green-Bay, Le ricerche di quest’ultima hanno evidenziato come utilizzare il Century Gothic rispetto al più comune Arial consente un risparmio del 30% d’inchiostro. Si passerebbe da 63 a 43 euro, con un risparmio di più di un terzo
Un’altra ottima alternativa risparmiare inchiostro è Ecofont .
Si tratta di un font popolare come Arial, ma caratterizzato dalla presenza di minuscoli buchi nelle lettere.
Una serie di fori, ad occhio, neppure visibili nel documento stampato ( dove vengono utilizzati caratteri di dimensioni standard come 11px), un carattere che permette un buon risparmio a causa di questi spazi che non vengono saturati.
(come pulire una stampante d’inchiostro. Leggi la guida).
Quali sono i font che fanno risparmiare più inchiostro
In passato si credeva che il carattere meno avido di inchiostro fosse il “Century Gothic“. Studi più recenti, tuttavia, hanno verificato che, pur consumando meno inchiostro, questo carattere consuma più carta in virtù della sua maggiore estensione.
Allora cosa potremmo usare? Un giovane studente della Pennsylvania ha dichiarato, a seguito del confronto statistico tra i consumi di diversi font, che a garantire maggiori risparmi sarebbe il font noto come “Garamond” (-75% delle spese in inchiostro, con un risparmio – per gli USA – di 370 milioni di dollari annuali).
Tenendo per buone queste stime, un’ulteriore soluzione al risparmio d’inchiostro può venire dall’uso del Courier, ottimo compromesso fra un carattere abituale ed un consumo ridotto.
Pur non andando a podio se la cava anche Times New Roman, più economico di Helvetica e Comis Sans.
Per avere una stima parziale di quanto si potrebbe risparmiare in moneta sonante, è possibile usare il calcolatore statistico del sito Hubergroup e precisare il tipo di stampa, che più frequentemente si tende ad utilizzare, potendo specificare anche altri parametri attinenti.
Ultimo consiglio in tema di risparmio, spegnere la stampante quando non la usate.
Buon risparmio! La natura ed il portafoglio ve ne saranno grati!
Link utili: se vuoi fare il calcolo del consumo di stampa, sito di Hubegroup