Porte e portoni vecchi ed antichi, l’ultima tendenza in fatto di arredamento d’interni. Non solo, però, in una cascina, in un rustico o in un fienile ristrutturato. Sempre più spesso, infatti, anche in un appartamento nuovo, in eleganti uffici o luminosi living vengono collocate porte e portoni d’epoca in legno, per arredare finemente, inserendo un elemento decontestualizzato all’ambiente, per risultati sorprendenti. (devi ristrutturare un tavolo in legno? Ecco alcune idee per incominciare).
Chi non abbia mai comprato una vecchia porta in legno, ovviamente, può chiedersi “Si, bello, ma come faccio?” E ancora…”Se vado in campagna da un signore che me ne vende una, a cosa devo prestare attenzione?”
In questa guida-tutorial cercheremo di rispondere a tutte quelle domande ricorrenti che chiunque sia intenzionato ad acquistare un infisso d’epoca finisce per porsi. Così da disporre di una sorta di vademecum, ad uso e consumo, di chi non ne sa nulla, in modo da essere messo nella condizione di sbagliare il meno possibile. Vediamo da dove iniziare.
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Come comprare una porta o un portone d’epoca
Intanto una porta vecchia o antica o un portone vecchio in legno, non serve solo a chiudere, celare e proteggere, ma soprattutto, quando andiamo su pezzi di un certo livello, serve per arredare, per fare ambiente, per rendere una casa esclusiva, calda, di sapore, vissuta. Quando comprate una vecchia porta, perciò, date retta anche alle vostre prime sensazioni, per prima cosa deve piacervi, sforzatevi di immaginarla inserita in casa Vostra.
Rispetto ad un tempo, poi, ricordate come non faccia più tendenza adottare in una casa tante porte vecchie o antiche tutte uguali. Da qualche tempo, le ultime indicazioni degli esperti del settore, vanno nella direzione di collocare elementi differenti, con finiture diverse. Non si tratta, ovviamente, di avere tutti infissi, uno diverso dall’altro… Anche solo una o due, ma distinte e che non manchino di personalità.
Portoni vecchi esterni all’interno? Sì e sempre più spesso un vecchio portone viene collocato per arredare un interno: d’altronde fanno ambiente. Pensate, ad esempio, ad una elegante vecchia porta di un living che da’ su una cucina…
E non deve essere assolutamente in noce una porta vecchia, anche una porta in abete ben restaurata arreda deliziosamente.
Cosa considerare nell’acquisto di una porta d’epoca
Altra cosa da non sottovalutare poi è la serratura. La serratura antica dona importanza ad una porta, come pure la ferramenta, le bandelle, il catenaccio…
Le porte vecchie ed antiche ed i portoni vecchi vengono montati prevalentemente a muro senza controtelaio. Una volta trovata la porta dei vostri sogni, non sarà un problema per un muratore capace, realizzare la luce muraria. Con le porte vecchie ed antiche prima si identifica la porta che vorremmo installare, poi si fa fare la luce muraria a misura della porta trovata, che è un po’ il contrario di ciò che si fa col nuovo.
Tenete conto, inoltre, che una porta vecchia o antica o un portone vecchio in legno si può allungare ed in certi casi anche allargare, alla stessa maniera di come una porta vecchia o antica si può ugualmente accorciare.
Come valutare una porta d’epoca: consigli per l’acquisto
Innanzitutto, per quanto sia banale, occhio alla forma. La mano di una porta va valutata quando la comperate; può essere destra o sinistra a tirare o a spingere. Si tratta di un aspetto che sarà poi decisivo nel collocarla nel vostro ambiente.
Ovvio poi domandarsi “Cosa guardo quando la compro?” Innanzitutto che non sia troppo rovinata, che non cada a pezzi, che non abbia troppe zone cedevoli. Analisi non meno importante quella di accertarsi che non sia imbarcata, condizione che potete appurare, guardandola per la lunga inclinata.
Si recupera una porta imbarcata? Si può, ma, non sempre, e anche in caso affermativo, tenete conto che questo rappresenterà un costo successivo. Quando potete, quindi, puntate su porte in asse.
Come si restaura una porta antica e quanto costa?
Quanto costa restaurare una porta vecchia o d’epoca? Ovviamente è impossibile rispondere a priori. Dipende tutto dallo stato di conservazione dell’infisso che avete acquistato e, conseguentemente, dalla quantità degli interventi necessari, dalla tecnica di restauro adottata, dalla finitura…
Se decidete di restaurarla, ovviamente non fate mai carteggiare profondamente una porta vecchia o antica, vi togliereste tutti i segni del tempo… Così come, se dovete rimuovere mani di vernice da una porta d’epoca, sempre meglio non sabbiarla, ma eliminarne le pregresse verniciature con un decapaggio. Cercate di mantenere sempre i colori originali.
Quanto ai tarli, inutile sottolinearlo, è sempre altamente raccomandabile effettuare uno specifico trattamento antitarlo, ma con sostanze professionali e atossiche. In lavori del genere, d’altronde, sarebbe assurdo risparmiare sulla qualità dei materiali.
Come riutilizzare porte e portoni vecchi e antichi
Lato lavorazioni, ormai non vi è che l’imbarazzo delle scelta. Le finiture più disparate vengono realizzate su una porta antica: laccate a mano, legno a vista a gommalacca e cera d’api ed ora anche in Shabby Chic, uno dei trend più diffusi negli ultimi anni.
Ugualmente in forte ascesa il riuso di porte vecchie. Si tratta di una tendenza, negli ultimi tempi, molto praticata; riusare una vecchia porta come testiera di un letto o come tavolo o come complemento d’arredo appesa a parete sopra ai divani è una moda ormai collaudata e di sicuro effetto!
Naturalmente, poi, nulla vi vieta di trasformare una porta vecchia in porta scorrevole? Affidandosi ad artigiani qualificati, e, non lesinando sul lavoro, potrete ottenere risultati magnifici, con ambienti completamente trasformati. Provare per credere!